venerdì 13 aprile 2012

A caldo.



Volevo scrivere due righe su Diaz. Prima ho provato,ma non è proprio riuscito.



Che dire? un film forte,un film riuscito. Un film che ha il grande pregio e difetto di limitarsi a ciò che può essere storicamente attendibile: gli atti processuali. Pregio perchè non racconta balle e non romanza: quello che vedete e vedrete in Diaz è accaduto davvero,11 anni fa,in quella scuola,e in quella caserma. Non lontana da casa vostra,nel tempo e nello spazio. Difetto perchè non porta alla luce tutti quei sospetti diffusisi successivamente e che portano a letture più politiche della vicenda,parliamo nello specifico di Castelli a Bolzaneto (che più che un sospetto è una testimonianza dello stesso),o Fini nelle retrovie al controllo.



Scopre una ferita profonda,e pone il quesito: non può lo stato civile sopravvivere senza prevaricazioni,prove di forza e torture? Di fronte alla pressione di movimenti internazionali civili ed antagonisti lo stato ha agito con un abuso di violenza. E qui mi si può controbattere: la polizia non è lo stato,è formata da persone. Esse possono sbagliare.



La grossa differenza è l'errore di una manganellata in più con la tortura sistematica. E se la Diaz fosse un caso isolato avremmo comunque di che aver paura,ma per fare un paio di nomi, Cucchi,Aldrovandi,lo stesso Giuliani sono passati dallo stesso trattamento,in modi diversi,e non vi sono sopravvissuti. Nel corso degli anni sono molte le circostanze in cui l'abuso d'ufficio non è stato punito in polizia,o è caduto in prescrizione,come la maggior parte delle accuse mosse ai poliziotti di Bolzaneto e della Diaz cadranno nel 2014. Questi casi sistematici non sono forse un timore per il cittadino? Parliamo di uomini armati,che anche se accuratamente scelti e selezionati,hanno commesso gravi reati e non sono stati ciò nonostante puniti. E chi rappresenta,con quei caschi,la polizia? lo stao,che è unico detentore della forza legittima.



Senza scendere in complessi discorsi politici sul se lo stato sia in grado di detenerlo e se sia giusto che lo stato sia l'unico detentore, credo sia giusto soffermarsi sul fatto che si tende a chiudere un occhio nel momento in cui il colpevole è dall'altra parte della barricata. Metodo molto italiano,molto mafioso.



Ma queste sono considerazioni banali che chiunque può fare per i cazzi suoi in qualsiasi momento. Un giorno,sicuramente, troveremo negazionisti del 2001; è sempre così,la storia è scritta dai vincitori,e a parte questo,una scienza sociale non dev'essere per forza esatta,e fra tante interpretazioni ci sarà chi sosterrà che quella macelleria messicana piazzata dentro Genova non sia mai esistita,o che sia stata a ragion veduta,e così via. Non ora: questo forse è il punto. Il grande pregio di Diaz è il momento storico in cui uscire, 11 anni dopo,abbastanza perchè si sia formata la generazione che all'epoca c'era ma non capiva,abbastanza perchè il ricordo non sia svanito. La tragedia di Bolzaneto è è avvenuta dietro casa,la tragedia è avvenuta l'altroieri. Questa vicinanza rende il film importante,formativo.



Chi conoscendo la storia della Diaz,di Giuliani,di Aldrovandi non si commuove,o non ha un brivido lungo la schiena,o non sente rabbia, non ha mai avuto vent'anni,e mai li avrà.

giovedì 5 aprile 2012

Questioni

Primo vero post? vediamo. tanto solitamente ficco tutto in bozze e si vedrà.
Allora,perchè e cos'è Burp controcorrente.
Non lo so. 42,per ora.
Pressocchè le prime due parole che mi sono venute in mente mentre cercavo un dominio dopo aver scoperto che "dominiodisponibile.blogspot" e "indirizzodisponibile.blogspot" erano già stati usati. Ma come parole accostate suonano bene,mi sa che le tengo e cerco di dar loro pure un significato.
Burp,onomatopea della digestione, buon rappresentante di pigrizia e cazzeggio,simbolo di serate dedite alla noia, tutte cose in un cui penso che molti blogger possano vedersi in prima persona (se non consideriamo i blog religiosi,che sono tanti, a scopo teologico,per la conversione. Tantissimi)
Controcorrente. Che dà quel valore politico vagamente accennato che fa pensare subito ad un Faber,in direzione ostinata e contraria. Bo,io Faber non sono,e manco m'azzardo di diventarlo mai,ma spilluzzichiamo tutti nella politica volenti e nolenti,io più volente,personalmente parlando.
Quindi,abbiamo persino dato un significato al nome.Un minimo di fantasia e tempo libero. Ora che la moda dei blog dovrebbe star giugendo al termine,arrivo io con calma (ma arrivoè relativo,io sta piattaforma ci stavo già quando i vostri post portavano ancora i pannolini), la lumaca che arriva dopo la lepre,che arriva dopo alla tartaruga,blablabla.
Fortuna vuole che io abbia aperto un blog per lo più per i miei disegni e le mie vignette,quindi non subirete molto spesso questi miei sproloqui.
Ma poi vediamo.

mercoledì 4 aprile 2012

Inizio?

Che davero?
Mo vediamo. Chi c'è c'è,chi non c'è stammeglio. Che l'ora che s'è fatta è tarda.